lunedì 30 giugno 2008

io.

io vengo apprezzata molto dagli sconosciuti.
la qual cosa mi mette anche un pò a disagio.
sento questa forte ammirazione
con cui la gente mi investe unicamente perchè sono
ubriaca,tinta,truccata,nuova,curiosa,strana
creativa,caricaturale.

Per le stesse motivazioni poi rimango sola
a masturbare quel poco che mi invento
per sentirmi in compagnia.

Fenomeno da baraccone,ma di affetto quello vero
che mi svesta da me stessa
non ne ho trovato ancora.

cito.

L'avvelenata

Ma se io avessi previsto tutto questo,
(dati cause e pretesto) le attuali conclusioni,
credete che per questi quattro soldi,
questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni
va be', lo ammetto che mi son sbagliato
e accetto i crucifige e così sia
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia
il primo che ha studiato.

Mio padre forse aveva anche ragione,
a dire che la pensione e davvero importante
mia madre non aveva poi sbagliato,
a dir che un laureato conta più di un cantante
giovane e ingenuo io ho perso la testa
sian stati i libri, o il mio provincialismo
e un cazzo in culo e accuse di arrivismo, dubbi di qualunquismo
son quello che mi resta.

Voi critici, voi personaggi austeri
militanti severi, chiedo scusa a 'vossia'
però non ho mai detto che a canzoni
si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso e come posso
quando ne ho voglia, senza applausi o fischi
vendere o no 'non passa' fra i miei rischi,
non comprate i miei dischi
e sputatemi addosso.

Secondo voi, ma a me cosa mi frega
di assumermi la bega di star quassù a cantare
godo molto di più nell'ubriacarmi,
oppure a masturbarmi, o al limite a scopare
se son d'umore nero allora scrivo
frugando dentro alle nostre miserie,
di solito ho da fare cose più serie,
costruir su macerie, o mantenermi vivo.

Io tutto, io niente, io stronzo ed io ubriacone,
io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale,
io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista
io frocio, io perché canto so imbarcare
io falso, io vero, io genio e io cretino,
io solo, qui, alle quattro del mattino,
l'angoscia e un po' di vino
e voglia di bestemmiare.

Secondo voi, ma chi me lo fa fare,
di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento
ovvio il medico dice «sei depresso»,
nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento
e io ho sempre detto che era un gioco
sapere usare o no d'un certo metro
compagni il gioco si fa teso e tetro,
comprate il mio didietro,
io lo vendo per poco.

Colleghi cantautori, eletta schiera
che si vende alla sera per un po' di milioni
voi che siete capaci, fate bene,
ad aver le tasche piene, e non solo i coglioni,
che cosa posso dirvi? andate e fate,
tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teoreta,
un Bertoncelli o un prete
a sparare cazzate.

Ma se io avessi previsto tutto questo
(dati causa e pretesto) forse farei lo stesso
mi piace far canzoni e bere vino,
mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto
dei panni che son solito portare
ho tante cose ancor da raccontare per chi vuol ascoltare,
e a culo tutto il resto

sabato 28 giugno 2008

forse

forse sono solo un passo avanti a te.
forse tutto questo non è solo una vana speranza.
L'amore che sento per chi sei tu veramente,
quel piccolo impaurito essere umano
torna sempre a torturarmi.
E a sorprendermi che più che la disperazione
sopraggiunge la gioia di poterti sentire vicino.

venerdì 27 giugno 2008

scivoliamo tra le gambe
di centinaia di persone.
ma solo una significa vittoria.
solo una significa passione.

giovedì 26 giugno 2008

affanculo un pò e anche un pò di più.

divisa tra due luoghi
divisa tra due case
divisa tra due amori
divisa tra due vite.
Incessantemente viaggio
al di là e al di qua
dell'una o dell'altra Dimensione.

mercoledì 25 giugno 2008

Pan trascorreva intere giornate a suonare il suo flauto fatto di canne e spesso cantava.Un giorno, egli udì una bellissima voce provenire da un cespuglio; subito si mise a sbirciare e vide una bellissima Ninfa che raccoglieva fiori. Il suo nome era Eco e Pan, fu talmente incantato dalla sua bellezza che le si avvicinò e disse:" Oh, stupenda creatura, tu sarai la mia sposa!". Eco rimase terrorizzata alla vista di quell'essere mostruoso e subito corse via urlando e pregando Pan di lasciarla in pace.Ma Pan non smetteva di inseguirla e la Ninfa cercava di nascondersi nel bosco, finché sfinita trovò una caverna ed entrò per rifugiarsi. Eco era innamorata di Narciso, un bellissimo giovane, che amava la caccia, e, ancora piena di spavento incominciò a chiamarlo sperando che accorresse in suo aiuto.


Eco lo chiamò per ore ed ore, ma Narciso non arrivava. La povera Ninfa trascorse così giorni e giorni nascosta nella buia caverna chiamando continuamente il suo amato, ma inutilmente. Narciso,aveva un cuore arido ed era talmente pieno di superbia e fiero di sé che non aveva attenzioni per nessuno tranne di sé stesso. Un giorno, mentre cacciava, udì le invocazioni di Eco e, quando capì dalla voce che si trattava di lei, si avvicinò alla caverna e disse:" Devo continuare la caccia, non posso perdere tempo... poi per una Ninfa" e proseguì. Gli dei, che dall'Olimpo avevano visto il comportamento di Narciso, decisero che una simile crudeltà non poteva rimanere impunita.Così decisero che, Narciso, dal cuore di pietra, dovesse provare sentimento soltanto per sé stesso e per la sua bellezza.

gli uomini giusti.

Gli uomini giusti sono sempre poco o affatto attraenti dal lato sessuale,per quanto lo siano da quello intellettuale.
Ti stimano e per questo conseguentemente si innamorano o si innamorerebbero di te.
Il fatto che per loro tu sia ANCHE bellissima è secondario.
Ti cercano,seguono,interessano...

Il problema è che di discorsi così se ne sentono tanti.
Io invece ho una teoria affascinante:
non ci sono uomini giusti o uomini sbagliati.
ci sono solo uomini.

E tendono tutti verso la seconda opzione.

Un uomo può essere un principe azzurro e in altra occasione un bastardo insensibile.

La sostanza del problema si riassume in una parola:

TEMPISMO.

Quei poveri impediti lavorano di fantasia.
Ne vedono una che non li guarda nemmeno,una che la figa se la trascina altrochè se la tira,tanto è piena di sè.
E sbadabam se ne innamorano.

ah si eh.
basta un cazzo per farli innamorare.
e si librano in danze amorose,delicate passeggiate sui sentieri delle fantasie,poetano,compongono,scrivono,si incazzano.

Poi c'è lei.
quella che li ha sempre amati per ciò che sono
che è troppo intelligente per innamorarsi dell'immagine che vogliono dare di sè.
Li ama per i loro difetti,per il loro naso troppo grosso,per i loro capelli troppo disordinati,per la loro postura errata,per il loro senso dell'umorismo.

Non per le doti che sfoderano col grande pubblico.
Ma proprio per questo,proprio perchè lei non è uno specchio...
loro non la prendono nemmeno in considerazione.

L'uomo cerca sè stesso,cerca la sua immagine.
cerca il suo riflesso.

Cerca degli specchi:
freddi,lisci,perfetti,vuoti di contenuti propri.che gli ripetano con la loro presenza che ce l'hanno fatta a diventare quello che volevano.

sfoghiamoci.

allora già fai fatica ad accettare di esserti probabilmente innamorata di uno così.
Poi ci si mette anche il mondo del WEB.


E non stiamo parlando di adolescenti idiote.
no,quelli come lui puntano ad altro.
Le trentenni disperate alternative romantiche frangetta more sguardo dolce.
le peggiori.
Lo amano perchè è un piccolo cucciolo indifeso,incompreso,che sicuramente non ha nessuna ragazzina della sua età perchè è tanto diverso POVERINO.

Speriamo che questo esercito di capelli neri,frangetta,espressioni lacrimevoli e letture impegnate imploda su se stesso.

e,tanto per la cronaca,
il fottuto "favoloso" mondo di Amelie ha fatto stronzare.

domenica 22 giugno 2008

cito:

"puoi farmi piangere
perchè sei mio.
puoi farmi tutto quello che vuoi
tu puoi si tu puoi
non farci caso se tu a volte vedrai
negli occhi miei soltanto lacrime
puoi farmi piangere
perchè sei mio

puoi abbracciare tutte le donne che vuoi
ma resterai sempre mio
puoi calpestarmi sai
puoi farmi anche soffrire di più
oh si
lo puoi ed io lo so che lo farai
puoi farmi piangere perchè sei mio.
perchè ti amo.."

D.S.T e le I.U.P.S.F (iniziative umanitarie per la salvaguardia della figa)

Uno spettro si aggira per L'Europa.

All'apparenza sono soggetti normali,di variegata natura o estrazione sociale.
Ma non fatevi ingannare!

Gli Uomini Figa sono in agguato.

Dimenticate il Simpatico Grezzo Caprone che vuole "soloscopare".

L'Uomo Figa va oltre l'aspetto fisico,solo che va talmente oltre che si è dimenticato del suo uccello.
L'Uomo Figa non è come gli altri,ti vede per quello che sei,non per come appari.
L'U.F non ti chiede di uscire troppo spesso perchè si vergogna,si fa desiderare,te lo mette su un piatto d'argento e poi tira via tutto da sotto il tuo naso.

L'Uomo Figa è in sostanza una figa,solo più furbo.

E spesso ti somiglia pure.
Però è più bravo a tirarsela.

venerdì 20 giugno 2008

scolta...

onestamente non sono in grado di pensare che puoi trovare qualcuna più figa di me.
chiamami superba.
posso sempre risponderti "da che pulpito viene la predica."

Eviterei di fare apprezzamenti sulla fauna presente a meno di 10 metri di distanza da me.
Eviterei di sviscidare le tue labbra sul mio collo solo per amore del potere che eserciti su di me.

Eviterei perchè adesso ho tanta voglia di farti male.
e mi scoperei tutta la città per farti sentire una nullità.

tratto da una storia vera.

si diresse verso la facciata della chiesa.
la vide innalzarsi mentre si avvicinava.
Con le lacrime agli occhi domandò a gran voce:

"perchè non mi aiuti?"

poi indietreggiò

e pestò una merda.

tempo sprecato

è troppo.troppo anche per il mio masochismo da manuale.
mi fai schifo.

ironia della sorte.

se avessimo il cazzo non ne avremmo più bisogno.

castriamoli.

DST ha un nuovo progetto:

castriamoli.

quelli che creano rapporti di pseudo amicizia finchè non ti rendono così succubi e disgustosamente innamorate da voler bere il loro piscio.
quelli che non hanno i coglioni di affrontare l'attrazione fisica ormai evidente ma che preferiscono masturbarsi con la loro immagine davanti allo specchio.
quelli che tradiscono imperterriti e lo mettono in due buchi diversi per anni.
quelli che mentono,che leccano culi,che ti baciano sul collo perchè sanno che per loro ti faresti aprire in ogni luogo,quelli che fanno apprezzamenti sulle fighe davanti a colei che li ama con abnegazione totale,quelli che vorrebbero scoparsi solo le fighe a cui fanno cagare,e se una di queste cambia idea voltano l'angolo.

DST odia il cazzo in questo preciso istante.

giovedì 19 giugno 2008

questa è la fine.

perchè sembra che tu sappia senza sapere?
camminare su grandi viali alberati
sola per la prima volta
davvero.
abbandonata o liberata dalla tua presenza.
Nostalgia
Gratitudine

Violenza.

lunedì 16 giugno 2008

cito:

"che cosa c'è di strano?
non c'è niente da ridere.
All'anima fa bene un pò di nostalgia.
L'amore è come un ladro che è stato derubato
non te ne sei accorto e adesso che ci siamo tu,
già te ne vai via
forse è per questo che non ho ancora imparato a dirti
"tu per me sei importante anche se non ci sei".
anche se non ci sei.
Ecco perchè
ho ancora un sentimento dentro che
non mi fa morire ma neanche vivere...ecco perchè."

domenica 15 giugno 2008

23:39


A volte ho come l'impressione che ci scopiamo con gli occhi.

O forse sono io che mi masturbo con i tuoi.

Mi sono dimenticata l'utero e le ovaie questo mese.

Forse potresti mettermi incinta accendendomi una sigaretta,

così smettiamo di fumare.




onestamente.

la storia è feticismo.
I musei sono soltanto contenitori di feticci.
L'Umanità egocentrica e narcisista raccoglie i feticci di se stessa per masturbarsi nei secoli dei secoli.
Amen.

se si allagasse il centro storico.

se si allagasse il centro storico ci sarebbe più pace per tutti e gliela daremmo su con le lamentele sull'umidità.Se si allagasse il centro storico si andrebbe a nuoto a fare l'aperitivo.Se si allagasse il centro storico non si vedrebbero più le entrate dei negozi,dei tabaccai,dei teatri e delle librerie e non ci sarebbero più muri ma le mura sì,che sono alte,rimarrebbero come sponde di un enorme piscina.
Se si allagasse il centro storico ci infileremmo nei cunicoli del castello trattenendo il fiato,e le opere esposte assumerebbero più fascino.
Se si allagasse il centro storico tutto sarebbe immobile e silenzioso.
saremmo soli,finalmente.lasciandoci trascinare via dall'alluvione.

mercoledì 11 giugno 2008

dannato corpo

Misceliamo le buone intenzioni col piacere carnale,lussuria di pomeriggi assolati,di vergogne.Ci siamo sedute in piazza verdi con i cani sporchi e storpi che abbaiavano ai loro padroni tossici.Abbiamo accettato fumo dagli sconosciuti.Abbiamo rivisto una ragazza che conoscevamo da adolescenti.bella di una bellezza mozzafiato che ti fa diventare lesbica.
Abbiamo bevuto le birre a poco prezzo del discount,abbiamo consumato le suole delle scarpe.
Abbiamo macchiato le nostre scarpe nuove,e rotto le nostre calze.la sera abbiamo rivisto Jim e abbiamo mangiato un gelato,poi fu di nuovo la fine.
Il pensiero di lui ,l'altro,non scomparve,ma venne ridimensionato.Riacquistiamo autostima grazie agli occhi di chi ci ha amate.Con Jim non ci sono mai problemi,lui sa farmi piacere,lui sa tutto di me.io so tutto di lui.questa si chiama pura felicità,pace.
amplesso.

è facile

tuttavia comprendere e accettare che tu non sia quello giusto.Difficile sì convivere con te nel quotidiano ma faccenda risolvibile con stratagemmi millenari.
Impossibile per quanto voluto,arrivare a detestare la tua immagine.Sei il mio pensiero fatto carne,sei la perfezione che solo in uno dei miei racconti sarei riuscita a creare.

lunedì 9 giugno 2008

cito:

"Mi rubi il tempo, mi rubi l'energia
Non ascolti il lamento, non ascolti il richiamo
Incrini il mio coraggio, vanifichi l'attesa
Le sere che ti aspetto, i pomeriggi che aspettano la sera
Mi rubi la mattina che mi sveglio da solo e non sta bene...
Distruggi le mie felicità perché sono da poco agli occhi tuoi...
Qualcuna la riempi, la gonfi a dismisura
E io devo lasciarla che stava bene silenziosa e sola
E gli occhi tuoi mi rubano la luce

Perché tu possa splendere nei miei
Allora non rimane niente e te ne vai
Allora non rimane niente e te ne vai
Consuma spento e lento il mio dolore consuma me."

le cazzate che ho imparato ad apprezzare.

saranno gli ormoni mi dicono.
orecchini e accessori prima detestabili
diventano appetibili.
Mi sono messa l'anima in pace
ho fatto pace col mio lato femminile.
per ora.

domenica 8 giugno 2008

il fondo.

non lo sto toccando
lo sto scopando.

non ho più un cazzo da dire su questa dannata faccenda.

noia normale.


noia mortale.

andiamo a farci un giro a Sesso
che magari col nome cambi idea.

sabato 7 giugno 2008

per lo spazio: eccezioni che confermano la regola.

D.S.T risponde con Cognizione Di Causa:



Per la libertà di ucciderci lentamente,sperimentando nel frattempo nuovi orizzonti di percezione.

William S.Burroughs: eroinomane,omosessuale.

morto nel 1997 alla Veneranda di 83 anni.

venerdì 6 giugno 2008

29febbraio 2007.prevedo il futuro.

enormi problemi tempestano
devastano
pedanti persone si immettono
t irritano
disturbano.
Ho uno sfigato al corso di inglese
che dice di voler
scrivere canzoni
penoso inutile demente.
E penso a te che mi stupisci
perchè sei strano inconsapevole.
Credo di star costruendo castelli di sabbia sulla tua immagine
non veritiera.
Ma mi piaci così tanto.
C'è qualcosa che non va.
Ma mi va bene così.
alla fine.

cit:"la morte è insopportabile per chi non riesce a vivere"

Amereste tanto da essere in grado di bagnarvi le dita sulle ridenti spiagge della necrofilia?
immobile e freddo sarebbe lì per sempre.
divino.

Basta stress da prestazione,basta ansie o paranoie.basta pacchetti di sigarette aspirati come niente.basta bicchieri ingurgitati per sopperire alla tensione.basta gelosie!

Avvelenalo e aggiungi una puntina di viagra.per assicurarti una duratura e soddisfacente erezione post mortem.
una volta spirato,avrete avuto anche l'onore di vedere il suo ultimo sguardo rivolto a voi.
una volta immobile per sempre assicuratevi che non ci siano perdite di liquido o secrezioni.comunque fornite il vostro amato delle cure migliori e tamponate ogni orifizio con ovatta medicata.
Pulitelo con cura,recidete i tendini degli arti per prevenire un fastidioso rigor mortis,cucite con fili sterili le palpebre o asportate i globi oculari.
(personalmente amando molto i suoi grandi occhi verdi così innocenti li conserverei comunque in formaldeide)

Una volta finito vestitelo con i suoi vestiti abituali,onde evitare un deludente effetto "decesso"/"polvere ritornerai" e posizionatelo a vostro piacimento.


Illuminato dalla luce dell'eternità,splendido e innamorato di voi che vi siete prese cura di lui con tanta dedizione,sarà immobile e sorridente e vi sarà sicuramente grato.

non per il resto dei suoi giorni.si intende.

il signor facciadaculo


chi almeno una volta non si è sentito come lui?

Non sopporto

gli infanti e la loro presenza ingombrante su questo pianeta.
Mi rendo comunque conto che è paradossale,poichè eliminando gli infanti eliminerei l'intero genere umano.

pensandoci bene,non è poi così paradossale.

personalmente

trovo questo stato di cose piuttosto fastidioso.Voglio indossare le mie mutande sulla testa per comprendere se ribaltando la realtà qualcosa cambierà.Odio i ciottoli e i marciapiedi obliqui di ferrara.mi sento ancora più instabile.
Almeno il Frate Ilare è sempre felice.mi ritirerò a vita monastica come Giovanni Lindo Ferretti.
Così magari scrivo un libro anchio.

D.S.T consiglia a tutte le lettrici un pò depresse un pò sfigate:

non abbiate paura di fare la figura di "quella facile".se la fate potete sempre tornare indietro.
Abbiate paura di fare quella che non sa fare un cazzo,che poi al tipo,che non sa mica fare nemmeno lui,gli scendono i coglioni.

la filosofia della kellogs.

la filosofia della kellogs è mangiare i loro cereali al posto dei pasti.

giovedì 5 giugno 2008

Una fiaba è sempre la miglior cura per l'insonnia.

C'era una volta una giovane maldestra.
Immaginatevi una piccola donna con due grandi occhi colorati con pupille troppo dilatate vestita in modo stravagante.Un giorno la giovane maldestra trovò sui binari una bella matita nera e scintillante.Si distese sul cemento grigio e sullo stridore delle rotaie di quei treni e iniziò a disegnare.Disegnò un piccolo giovane maldestro con la faccia buffa.Lo aveva fatto tutto vestito di nero che di colori lei non ne aveva.Ma del vino rosso ne aveva sempre un pò,e con quello gli colorò le labbra.E da quel cemento di quella stazione il suo disegno cominciò a camminare.Gli infilò un piccolo fiore nella tasca della giacca e sussurrò:
"Tu sarai il mio piccolo principe distorto.Io sarò per sempre tua."

Da quel giorno la giovane maldestra e il suo piccolo principe se ne stavano davanti a quei binari a guardare tutti i treni che passavano veloci,i passanti,i passeggeri,i musicisti,gli alcolisti,i pazzi,i venditori venuti da terre lontane,i vagabondi e i cuori infranti.loro due,sempre insieme.E non potete immaginare unione più felice.Poi i segni delicati e disarmonici del suo scarabocchio iniziarono a sbiadire,e lei ricalcò così tanto sul profilo del suo piccolo principe distorto che iniziò a piovere.
La pioggia bagnò la carta,la carta iniziò a sciogliersi sul binario del loro amore a senso unico,la grafite sbiadì fino a scomparire finchè del Piccolo Principe Distorto non rimase che quel piccolo fiore,ormai fradicia e ,che lei gli aveva regalato.

La giovane maldestra pianse mille giorni e mille notti.E tutte le stelle la guardavano consumarsi tra le lacrime.I vecchi libri le accarezzavano i capelli ma non aveva più voglia di leggere,i colori le stringevano le spalle ma non aveva più voglia di dipingere,le corde della chitarra le sussurravano all'orecchio ma non aveva voglia di suonare.
Le strade le parlavano,ma non sentiva cosa dicevano.

La piccola maldestra trovò sui binari una piccola gomma bianca.
La prese fra le dita.

Iniziò a cancellarsi.

pazza suicida.

« Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna? » Virginia Woolf.

e anche oggi

e anche oggi abbiamo sotterrato le nostre asce di guerra,pesanti armi di distruzione di massa.
Le abbiamo toccate,impugnate,abbiamo minacciato i passanti mentre ballavamo le nostre canzoni deprimenti.Abbiamo sconfitto la Tempesta di colori ad olio che non ci potevamo permettere.Abbiamo calpestato le pozzanghere neonate e ne abbiamo usato i liquidi per nutrire le tele dei nostri jeans.Abbiamo perso un altra occasione per amare chi sai tu che tanto ha ben altro a cui pensare e lo abbiamo invidiato perchè è ancora in grado di giocare da solo.Abbiamo guardato nuovi film degli anni ottanta che non fanno paura.abbiamo letto libri di autori che ci piace immaginare sconosciuti.Abbiamo bestemmiato qualche volta,ma sempre a fin di bene.Abbiamo scopato il vento e abbiamo masturbato la polvere diamantina del nostro parafulmini.Abbiamo decretato la fine di un idillio durato poco.abbiamo fumato,bevuto e vissuto.ventiquattro ore.Abbiamo ancora una volta pensato di farci sesso mentre urinavamo.abbiamo desiderato ancora essere uomini.perchè ci avrebbero amate in tanti.
E ci corichiamo sui nostri letti di sogni infranti col cuscino di traverso,tenendoci strette per una ciocca di capelli.

somiglianze inquietanti.


Il Vaticano dice no a D.S.T.

D.S.T risponde mostrando al grande pubblico una foto di Papa Razzy piuttosto eloquente.

il gusto di apprezzare i metallari.

Mi piace stare in mezzo ai metallari.sono folkloristici e piuttosto simpatici.Scuri,con chiome fluenti come personaggi epici.si aggrappano alle loro magliette dei kiss come bambini al loro orsacchiotto Trudy.Sono persone alla mano,un pò alla mulino bianco.mi piacciono tanto i metallari.hanno fatto di loro stessi una bandiera.e son sopravvissuti.Il grunge è morto e grazie al cazzo.nessun grunge voleva essere grunge.

piove (mai titolo fu più utilizzato)

ecco che quando si prospetta l'occasione per vederci dai nostri bicchieri inizia a diluviare.
a volte sembra tutto un fottuto segno.e stasera volevo dare da mangiare ai pesci del castello che mi ci sono affezionata.non chiedono mica niente,loro.ciechi e orribili boccheggiano in continuazione.Domenica iniziamo a fare le cose serie.iniziamo a coltivarci come piante carnivore.mangeremo insetti per divertirci a sentirli scricchiolare.E sarà senza di te,per forza.Mi dicono che sono infantile perchè dico di stare male.è colpa dell'impotenza assurda.Perchè mi hai dato tanto se poi ora me lo togli?al posto dei nostri quotidiani momenti speciali c'è solo una sigaretta e la tua indifferenza.


"Il modo di interagire e di stabilire relazioni da parte del paziente borderline rispecchia una condizione di dipendenza passiva e insieme di manipolazione dell’oggetto, che in tal modo egli tenta di non perdere, di controllare e dominare, rispecchiando in ciò una modalità di rapporto con i genitori introiettati in epoca pre-genitale e restando sempre come un “piccolo dipendente da due grandi”. Si tratta di una sorta di rapporto diverso da quello “triangolare” dell’Edipo; è una “triade narcisistica”, secondo un’espressione di Grunberger, che rispecchia non già il rapporto maturo di conquista della relazione d’oggetto, ma una necessaria e costante necessità di rinforzo e sostegno. In ciò, il paziente resta a un livello intermedio anche rispetto alle posizioni descritte da Melanie Klein: schizo-paranoide e depressiva, senza, cioè, la possibilità di intervento di meccanismi riparativi. Da questo stato, tra l’altro, consegue l’impossibilità della strutturazione di un Super-Io maturo, mentre l’Ideale dell’Io resta ipertrofico a esercitare continue richieste, la cui delusione induce costanti possibilità di scompenso depressivo. I meccanismi difensivi principali osservati da Bergeret sono la scissione, l’evitamento e la proiezione. La scissione non riguarda l’Io, ma solo l’oggetto, che deve essere conservato come interamente buono. L’evitamento è presente come elemento massiccio di protezione nei borderline con fobie, che sono solitamente gravi, intense e limitanti. In questa successione di evitamento e fobia si riuniscono anche meccanismi proiettivi (proiezione dell’angoscia, cioè dell’oggetto interno negativo) e anaclitici (dipendenza dall’oggetto buono)."

mercoledì 4 giugno 2008

vecchie foto.

le tue depressioni ancestrali camuffate malamente dietro ai tuoi silenzi
detestiamo entrambi le stesse cose solo che io sono più debole e posso sempre telefonare.
e competere con te fin da quando eravamo adolescenti perchè sai scrivere meglio e sei sempre stato più intelligente di me.a volte ci ripensi alle nostre notti al mare quando non ti lasciavo dormire che mimavo le canzoni di bennato e tu fumavi in mutande sul nostro infinito terrazzo?faceva così caldo che iniziavamo a litigare.
I nostri filmini mentre aggiustavi le doghe al letto che avevamo rotto saltandoci sopra come bambini e le tue labbra cosumate dal freddo quando mio padre ci portava a vedere lo spettacolo di dori ghezzi.Le nostre promesse all'acquario di genova,il nostro pomeriggio fra i sepolcri e i marmi e le statue commemorative a Staglieno "andiamo a regalare una rosa a fabrizio che ci ha fatto incontrare".Le mie crisi depressive le mie grida il mio autolesionismo ingiustificato e tu che mi asciugavi il sangue col fazzoletto nonostante la mia stupidità.E adesso che io vivo nuovi luoghi e non ho imparato niente,e cerco nuovi drammi col lanternino come tu giustamente puntualizzi,e tu che già sapevi di chi mi sarei innamorata prima ancora che io potessi anche solo immaginarlo e negavo tutto mentre tu tanto già lo sapevi che avresti avuto ragione.Le tue pall mall blu consumate buttate dal balcone.E quando fischiavi da sotto la mia finestra le note di Indian Summer e mi precipitavo che sapevo che eri tu.E tu che c'eri quando vedevo mio padre crollare e guardare la me che detestavo diventare sempre più cinica.a te che capivi la morte e mi hai amata veramente non come gli altri,che di me non sanno vedere nient'altro dietro ai miei bizzarri comportamenti.Dicevi che ero diversa mentre studiavi i tuoi libri di storia dicevi che ferrara mi aveva cambiata e che non ti importava un cazzo di vedere la mia nuova vita.Mentre torno questa notte in queste strade sconosciute mi ricordo di te,che non mi dici perchè stai male,e mi ricordi tanto me,sapessi quanto ironica è questa situazione.A volte mi rendo conto di quanto di te sto cercando qui.vorrei vederti sul mio divano con la tua espressione seria succhiarti la sigaretta in silenzio e parlarmi di quei gruppi che hai scoperto tra gli scaffali della sala borsa e io ti rimprovererei per come spendi i soldi da ND.Ho provato a telefonarti ma non mi rispondi già dormi sicuramente,sul tuo letto su cui avevi paura di farmi dormire che tua nonna ci vedeva.e adesso che ti stupisci che qualcun altra possa capirti come ti capivo io che ero sempre troppo egocentrica e ti tradivo ogni giorno con lo specchio vorrei solo parlare un pò con te che tanto hai sempre ragione più di me

"Sei un regime di sinistra"

I discorsi sull'emancipazione femminile/e le lotte popolari/le manifestazioni/il picchetto ed i comizi elettorali.Disegnarti un codice a barre sulla gamba/per dichiarare quanto sei lesbica.Per poi discutere di quanto sono maschilista e di quanto siamo simili.Amica mia/sessualità a colazione/sessualità a colazione.E discutere di quanto sono/eterosessuale/disinteressata alla politica/che non ci vengo al tuo gay pride/non ci vengo a quel cazzo di gay pride/non per voi/ma per la mia profonda misantropia.

oltretutto provo a spiegarti quanto trovi esteticamente ripugante/quell'eccesso di colori.

sotto il cielo basso

ci stringevamo ancora assetati quasi percepivo i nostri organi interni.
Vorrei tatuarmeli addosso.
Ogni vena,ogni arteria,ogni capillare,ogni giuntura,
i polmoni anneriti dal fumo,il fegato maltrattato,lo stomaco,i chilometri di intestino,i nervi-uno alla volta-lo scheletro e la colonna vertebrale,ogni falange delle dita,le rotule,giù giù fino alle ovaie.giù giù fino alla fine del corpo.
nero su carne.

Vestito del tuo impermeabile di buone intenzioni,adesso ti allontani.
lasciandomi solo un amaro,necessario bisogno di distrarmi.

"nella bottiglia d'orzata dove galleggia milano"

eccitavamo i pesci con le nostre luci immaginarie.prendavamo il treno e scappavamo a vivere davvero.A Milano dove tutto sembra così alto,dall'eurostar dove disturbo i vicini di posto con la musica troppo alta.I completi gessati non si contano più,così come i particolari eccentrici a usufrutto dell'intera popolazione.
Le pelli e le epidermidi di colori innaturali dall'ocra al cuoio usato,le vedavamo opacizzarsi sotto le luci del mattino alla stazione di Bologna.Le loro valige lucide e affibbiate come le loro labbra serrate,segno di chi sta facendo qualcosa di utile per sè.O perlomeno apparentemente,lavorando.
Noi al contrario non facciamo assolutamente niente,proseguiamo verso le vie sporche e trafficate,luccicanti di vestiti e di accessori-da cui vengo ,ammetto, affascinata-fumiamo sigarette,osserviamo, filmiamo, fotografiamo ,ragioniamo ,cerchiamo di non ricordare.Discutiamo sulla mia lentezza.Non andremo mai in vacanza a Praga.

martedì 3 giugno 2008

e ci dimenticheremo di queste sensazioni orribili.

e domani si va a milano con dei treni troppo costosi.e cercheremo di dimenticarci dei nostri nuovi amori.Stasera ci siamo dette che avevamo una strana sensazione mentre finivamo il terzo pacchetto.Abbiamo analizzato le nostre relazioni fallimentari e autodistruttive dall'alto del mio piccolo terrazzo.Domani mattina ci svegliamo così presto che nemmeno per dare un esame.Abbiamo guardato i pesci orripilanti che nuotano attorno al castello estense ridendo quando inghiottivano le nostre sigarette spente.E per fortuna che almeno noi resistiamo.E abbiamo sempre qualcosa per cui ridere mentre laviamo i piatti.