giovedì 5 giugno 2008

piove (mai titolo fu più utilizzato)

ecco che quando si prospetta l'occasione per vederci dai nostri bicchieri inizia a diluviare.
a volte sembra tutto un fottuto segno.e stasera volevo dare da mangiare ai pesci del castello che mi ci sono affezionata.non chiedono mica niente,loro.ciechi e orribili boccheggiano in continuazione.Domenica iniziamo a fare le cose serie.iniziamo a coltivarci come piante carnivore.mangeremo insetti per divertirci a sentirli scricchiolare.E sarà senza di te,per forza.Mi dicono che sono infantile perchè dico di stare male.è colpa dell'impotenza assurda.Perchè mi hai dato tanto se poi ora me lo togli?al posto dei nostri quotidiani momenti speciali c'è solo una sigaretta e la tua indifferenza.


"Il modo di interagire e di stabilire relazioni da parte del paziente borderline rispecchia una condizione di dipendenza passiva e insieme di manipolazione dell’oggetto, che in tal modo egli tenta di non perdere, di controllare e dominare, rispecchiando in ciò una modalità di rapporto con i genitori introiettati in epoca pre-genitale e restando sempre come un “piccolo dipendente da due grandi”. Si tratta di una sorta di rapporto diverso da quello “triangolare” dell’Edipo; è una “triade narcisistica”, secondo un’espressione di Grunberger, che rispecchia non già il rapporto maturo di conquista della relazione d’oggetto, ma una necessaria e costante necessità di rinforzo e sostegno. In ciò, il paziente resta a un livello intermedio anche rispetto alle posizioni descritte da Melanie Klein: schizo-paranoide e depressiva, senza, cioè, la possibilità di intervento di meccanismi riparativi. Da questo stato, tra l’altro, consegue l’impossibilità della strutturazione di un Super-Io maturo, mentre l’Ideale dell’Io resta ipertrofico a esercitare continue richieste, la cui delusione induce costanti possibilità di scompenso depressivo. I meccanismi difensivi principali osservati da Bergeret sono la scissione, l’evitamento e la proiezione. La scissione non riguarda l’Io, ma solo l’oggetto, che deve essere conservato come interamente buono. L’evitamento è presente come elemento massiccio di protezione nei borderline con fobie, che sono solitamente gravi, intense e limitanti. In questa successione di evitamento e fobia si riuniscono anche meccanismi proiettivi (proiezione dell’angoscia, cioè dell’oggetto interno negativo) e anaclitici (dipendenza dall’oggetto buono)."

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