martedì 22 luglio 2008

Superlativo.

Bè ecco che tirando le somme iniziavo a fare un riepilogo di quello che era successo.
Quando lo incontrai lo trovai brutto,ma con quell'aria da sfigato che non so perchè mi ha sempre fatto piuttosto scatenare.
Poi con quel potenziale fascino decadente ma tuttavia naif che è per me mortale.
Efebico e apparentemente imbarazzato,suscitava in me la stessa vaga eccitazione e le stesse fantasie di cui sono popolati i romanzi di Burroughs.
Gioventù,morte,sesso.Ma il tutto collocato in una sort di iperuranio irraggiungibile ed etereo.
Sovrumana attrazione,così carnale ma così intangibile,irrealizzabile.
Poi divenne più bello,destino volle che lo avessi incontrato prima della consueta metamorfosi,e lì furono problemi seri.
Tutto di quel corpo era attraente,letalmente attraente.
Ogni suo gesto,era volto unicamente all'auto erotizzarsi con le sue proprie potenzialità di piacere.
Era desiderabile poichè non era in grado di ricambiare desiderio.
La sfida a cui velatamente mi invitava il suo atteggiamento era questa.Umanizzarlo.
Impossibile.Ma ciò ovviamente non alla mia ambizione,la quale fu pressocchè impossibile da sopire.
Ancora oggi,a volte,come nelle fantasie di Alex DeLarge,visioni di violenza si mescolano con l'amore che sento ancora,mio malgrado,per lui.
Corrispondeva all'uomo dei sogni,quello irreale,fatto di inconscio e di preferenze estetiche precise.
Quello che speravo di incontrare.
E l'uomo dei sogni non rifiuta.
mai.
Non gli sarà concesso rifiutare per sempre.
O forse sta proprio qui la sua totale perfezione.

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